Adiacenze è uno spazio espositivo e di sperimentazione nell’ambito dell’arte contemporanea attivo a Bologna dal 2010. È nato come contenitore di esperienze dedicato in un primo momento all’attività di artisti esordienti. Il nome della nostra realtà racchiude in sé gli intenti di quel primo momento: mettere a disposizione di artisti appena usciti dall’Accademia le nostre competenze e dargli l’opportunità di confrontarsi con un luogo aperto alla sperimentazione, principalmente con un approccio installativo e site-specific, sorto accanto a gallerie storiche della città.
Nel tempo il sistema dell’arte è molto cambiato, e di conseguenza è cambiato anche il nostro modus operandi, orientandosi sempre più verso il processo e la ricerca, e considerando la restituzione come ultimo tassello di un percorso condiviso più complesso. Oggi Adiacenze è in primo luogo un collettivo curatoriale, un gruppo di persone con competenze differenti che lavorano a un obiettivo comune: individuare tematiche e pratiche contemporanee da approfondire e analizzare insieme a quegli artisti che, secondo noi, hanno una voce e le potenzialità per emergere. Più che un singolo medium o tematica, ci interessano quegli artisti che indagano la nostra contemporaneità, le sue criticità, e sollevano questioni e domande rilevanti per il nostro presente, e per immaginare il nostro futuro. Per questo, la nostra programmazione è eterogenea, includendo ricerche artistiche diverse per temi e linguaggi: installazione, performance, moving image, arte pubblica, scultura, realtà virtuale, pittura, fotografia. Ogni mostra diventa anche contenitore di occasioni di divulgazione e approfondimento come tavole rotonde, workshop e presentazioni di progetti editoriali con cui relazionarsi e coinvolgere diversi pubblici.
Nel tempo non è cambiata, però, la nostra idea di indipendenza, legata da sempre alla nostra volontà di non avere vincoli espositivi né concettuali nei termini della proposta artistica. Indipendenti perché liberi da schemi e tendenze imposte dal mercato, innanzitutto. Nei primi anni, questo ha significato anche autofinanziarsi: non è semplice capire come lavorare con l’arte contemporanea sollevandosi dalla commercializzazione della stessa e senza avere il supporto delle istituzioni. Oggi abbiamo identificato e puntualizzato il nostro metodo e i nostri obiettivi riuscendo a sostenere la ricerca degli artisti sia all’interno dello spazio, sia collaborando con enti e istituzioni nazionali come internazionali. Rispetto agli esordi, dove la progettualità era circoscritta alla realizzazione di una mostra nei nostri spazi, oggi il lavoro di Adiacenze sconfina oltre lo spazio fisico e si sviluppa anche in altri contesti, e oltre l’output esclusivamente espositivo. Parte della nostra pratica curatoriale include anche, infatti, individuare il contesto più adatto in cui gli artisti possano sviluppare la propria ricerca, nel confronto con un differente contesto e territorio, e instaurando nuove relazioni che possano stimolare la loro pratica artistica e lo sviluppo di nuovi progetti: è a partire da queste riflessioni che, negli ultimi anni, abbiamo dato vita a due progetti di residenza d’artista, uno a livello regionale, Prospettive, e uno a livello internazionale, SWAP.