TANK

TANK è utopia possibile. 

Crediamo in uno spazio di esperienze, nel suo farsi corporeo ed emozionale; intendiamo la parola  emozione nell’accezione latina di emovère, ex-movere, portare fuori, smuovere, in senso più lato:  agitare. L’emozione per noi è una vibrazione che si propaga dall’interno dei confini del nostro spazio  architettonico per raggiungere l’intera città fino alla periferia più estrema. 

Riteniamo necessario stabilire una connessione con l’alterità e vogliamo farlo attraverso il recupero  della centralità dell’arte e della musica mediante la ricerca, costituendo la rete delle attività che il  nostro spazio realizza. 

Vogliamo che emerga il significato politico dell’arte – dove politico viene inteso nel suo significato  più antico di “polis”, città e, quindi, comunità di persone – e vogliamo che si realizzi per suo mezzo  una attuazione di intenti e un dare/darsi che, partendo dalle singole ek-sistenze che ne fanno parte,  si sviluppi fino ad abbracciare una comunità più ampia e in costante divenire.  

Consideriamo punto focale del progetto la costruzione di ecosistemi; dal greco ȏikos, “casa,  ambiente” inteso come “posto da vivere” + “sistema”, inteso come “insieme di parti e unità separate  e interdipendenti” le cui attività sono collegate per il raggiungimento di un obiettivo comune: uno  spazio dove si riscopra una sensibilità che, pur unica nella sua percezione soggettiva, sia punto di  contatto con il mondo tutto. 

Desideriamo, infine, che le esperienze sinestetiche siano incentivate e percepite con infinite possibili  varianti attraverso gli stimoli visivi, uditivi, olfattivi e tattili. 

TANK è luogo che sostanzia il valore della cultura. 

TANK è volontà sociale visibile e tangibile, concreta e radicale. 

TANK è creatività necessaria alla vita. 

TANK è cambiamento. 

TANK crede nel potere salvifico intermediale. TANK crede nel risveglio delle coscienze.

TANK IG