TIST è un artist-run space, un capannone industriale, un laboratorio di artisti, uno spazio espositivo, un collettivo, un manifesto
Il collettivo TIST è stato fondato nel 2020 a Bologna da Michele Liparesi e Yulia Tikhomirova con lo scopo di affrontare le conseguenze della gestione della pandemia e riflettere sul ruolo sociale dell’arte al di fuori delle logiche neoliberali di profitto. Al progetto si sono successivamente uniti gli artisti visivi Samir Sayed Abdellattef e Enrico Vassallo, implementandone le competenze e sviluppando nuove direzioni creative a partire dal principio di non concorrenza, solidarietà e cura. Agli inizi di febbraio 2021 il collettivo ha inaugurato uno spazio laboratoriale ed espositivo nel capannone industriale di Rastignano appena fuori Bologna, attiguo ad alcuni studi d’artista.
TIST mira ad avviare progetti collettivi con la partecipazione di comunità e gruppi sociali, che spesso non hanno accesso diretto alla produzione culturale. Nello specifico, oltre al target abituale dell’arte, TIST coinvolge i cittadini di Rastignano, un quartiere periferico e industrializzato caratterizzato dalla esigua presenza, se non totale assenza, di attività creative o di condivisione per gli abitanti. Negli anni della sua attività TIST ha sostenuto e curato più di venti progetti e ricerche degli artisti emergenti italiani.
Inoltre, il collettivo porta avanti l’attività di produzione artistica propria. Attualmente TIST è impegnato a sviluppare tre indirizzi di ricerca. Il primo riguarda il concetto di periferia artistica e sociale e l’uso dello spazio pubblico. Attraverso le operazioni anti-monumentali TIST indaga la scomposizione di un oggetto-monumento attraverso l’uso comune e la costruzione di un lieu de mémoire grazie all’impegno di una comunità. Queste azioni possono essere attivate in qualsiasi contesto urbano con il coinvolgimento diretto dei cittadini e intendono affrontare criticamente la formazione della memoria culturale.
Il secondo indirizzo di ricerca tratta l’intersezione dei linguaggi estetici e politici. L’installazione interattiva On Mythologies and Other Flags destruttura il potere tecnologico-economico-mediatico e indaga la sua influenza sulla costruzione di una identità.
Il gioco Essere Singolare Plurale, invece, vuole avvicinare il campo dell’arte e quello dell’attivismo proponendo l’istituzione di una rete di collaborazioni tra creativi e cittadini per un ecosistema sociale, sostenibile e inclusivo. Si configura come un gioco da tavolo, adatto ad ogni età, provenienza culturale e sociale e mira a indagare i concetti teorici del collettivismo, le pratiche del fare rete e del trovare un equilibrio di gruppo e a “vincere” contro l’individualismo, sviluppando un atteggiamento di cura verso l’altro.
La terza direzione dell’attività di TIST approfondisce a livello teorico le tematiche dell’assemblea come modus operandi della produzione artistica. TIST produce il giornale FARò. Pratiche Estetiche Politiche, che ha una struttura collettiva e una redazione aperta e ha come scopo la divulgazione della conoscenza e la mutua formazione degli artisti.
TIST Collective
via Vincenzo Bellini 1, Rastignano, Bologna